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Quali sono i rischi di guidare un veicolo intestato ad un altro?

In base alla normativa vigente, chiunque può guidare un’auto intestata a un altro, purché non lo faccia per un periodo di tempo prolungato. La legge italiana regola questo comportamento con l’art 94 comma 4 bis del codice della strada, introdotto nel 2014, prevedendo una sanzione fino a 3.600 euro.

La norma prevede che chiunque può guidare un veicolo intestato ad un altro ma solo per un periodo massimo di 30 giorni. Trascorso tale termine, è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente.

Ma i famigliari possono guidare intestata ad uno di essi?

La norma prevede che i familiari conviventi possono guidare un’auto intestata ad uno dei familiari stessi o a un convivente, componente del nucleo familiare, senza limiti temporali. Quindi in questo caso non è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente, anche se la guida dell’auto avviene per un periodo superiore a 30 giorni. Infatti, gli organi di polizia preposti al controllo, possono verificare l’appartenenza del conducente al nucleo familiare del proprietario del veicolo semplicemente consultando il database messo a disposizione dall’anagrafe.

Ma quando l’auto viene guidata da un soggetto estraneo?

Nel caso di soggetti estranei al nucleo familiare, e tra questi rientrano anche eventuali famigliari non conviventi, è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente se il periodo di utilizzo del veicolo supera i 30 giorni.

In caso contrario gli organi di polizia possono sanzionare il conducente dell’auto con una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 3.629 euro.

Cosa succede se l’auto è intestata ad una società di noleggio?

I rischi a cui incorre il conducente si amplificano. Infatti, se il conducente causa un incidente stradale, la società di noleggio potrebbe richiedere all’utilizzatore del noleggio del veicolo il pagamento dell’intero importo del danno, anche se l’incidente è stato causato da un soggetto terzo.

È bene ricordare che l’articolo 2054 del codice civile, che regola la circolazione di veicoli a motore, dispone al terzo comma che “il proprietario del veicolo, o, in sua vece l’usufruttuario o l’acquirente con patto di riservato dominio, è responsabile in solido col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà”.

Quindi il proprietario di un’auto e il conducente a cui abbiamo ceduto l’auto in utilizzo sono responsabili solidalmente in caso di incidente. Il conducente quindi, dovrebbe sapere che guidare un’auto di terzi occorre accertarsi che l’assicurazione sia valida perché aldilà della norma amministrativa c’è una responsabilità che potrebbe mettere a rischio il suo patrimonio personale.

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