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ICT security, Italia all’ottavo posto in Europa

L’attenzione che ormai da tempo viene dedicata alla sicurezza dei sistemi tecnologici di informazione e comunicazione ha indotto numerose aziende a promuovere presso i propri dipendenti la cultura della sicurezza nella gestione dei dati.

Secondo un’analisi sull’uso delle Information & Communication Technologies e sul commercio elettronico nelle imprese il 92% delle imprese dell’Unione Europea con dieci o più dipendenti e lavoratori autonomi ha utilizzato almeno una misura per garantire l’integrità, la disponibilità e la riservatezza dei propri dati e sistemi Ict.

Svezia, Finlandia e Danimarca sono i Paesi dove si registra la maggior attenzione alle soluzioni di cybersicurity e data protection, mentre l’Italia si piazza all’ottavo posto in una classifica che vede come fanalini di coda Bulgaria, Francia e Grecia.

Nessuno di noi è esente dal rischio cyber crime: quante volte facciamo click a raffica, nella fretta di accedere a un contenuto che non si apre istantaneamente? Quante volte riceviamo un’e-mail da un indirizzo all’apparenza attendibile e ci rendiamo conto di aver davanti a noi spazzature solo dopo averla aperta? E infine, quante volte, connessi al lavoro da remoto, abbiamo usato il pc (o il cellulare o il tablet) per aiutare un familiare?

Sono episodi che capitano a tutti noi, anche più volte al giorno.

E se le aziende implementano una maggior cultura della cyber security le famiglie italiane faticano ad acquisirla.

Secondo il primo rapporto Censis – DeepCyber sulla cyber sicurezza il 61% dei cittadini italiani si dice preoccupato per la propria sicurezza informatica, ma solo il 24,3% conosce il significato del termine cyber, mentre 4 persone su 10 sono indifferenti al fenomeno.

Non solo, l’81,7% degli italiani teme di finire vittima di furti e violazioni dei propri dati personali sul web e il 64,6% sono i cittadini ai quali è capitato di essere bersaglio di e-mail ingannevoli.

Le conseguenze di un attacco cyber possono comportare un danno consistente al patrimonio familiare ed è bene che venga acquisita la consapevolezza che il trasferimento del rischio deve essere attuato per la serenità di tutta la famiglia.

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