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Obbligo assicurazione eventi catastrofali: di che cosa si tratta?

Negli ultimi anni, il nostro paese ha dovuto fare i conti con eventi naturali sempre più imprevedibili e devastanti, che – complice la conformazione geologica dell’Italia, hanno portato a danni considerevoli sia alle persone che alle attività economiche. Basti pensare alle recenti alluvioni in Romagna, che hanno devastato il tessuto economico produttivo locale per la seconda volta in due anni.

Per garantire una maggiore protezione alle aziende e tutelare quindi il loro ruolo di produttrici di ricchezza, con l’ultima legge di bilancio il governo ha introdotto un importante cambiamento: l’obbligo per le aziende di sottoscrivere un’assicurazione contro gli eventi catastrofali. Una misura che punta a salvaguardare il tessuto produttivo del Paese, offrendo un aiuto concreto per affrontare situazioni di emergenza come terremoti e alluvioni.

Ma cosa significa questa novità per le imprese? E quali sono le coperture offerte da queste polizze? Scopriamolo insieme.

Perché e come il governo ha disposto l’obbligo

La crescente frequenza di eventi catastrofali, come alluvioni ed esondazioni – a cui si aggiunge la costante dei terremoti, in un paese ad alta sismicità come l’Italia – ha messo in evidenza l’urgente necessità di un piano di prevenzione e protezione per le attività produttive.

In risposta a queste sfide, il governo ha introdotto l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione contro gli eventi catastrofali nell’ultima legge di bilancio. Questa misura ha l’obiettivo di tutelare le aziende dai danni economici che potrebbero compromettere la loro sopravvivenza e facilitare la ripresa dell’economia in generale nei territori colpiti.

Il provvedimento stabilisce che tutte le attività iscritte al registro delle imprese, indipendentemente dalla loro dimensione o settore di attività (salvo alcune eccezioni), devono dotarsi di una copertura assicurativa contro gli eventi catastrofali e calamità naturali entro e non oltre il 31 dicembre 2024.

La ratio della norma è chiara. In primo luogo lo scopo è quello di tutelare il tessuto economico-produttivo delle zone a rischio, che in assenza di congrui capitali farebbe fatica a riprendersi. In secondo luogo, lo scopo è favorire la prevenzione: l’introduzione dell’obbligo innescherà un circolo virtuoso che porterà le aziende stesse ad adottare misure funzionali a prevenire i danni e con ciò contenere i premi. Infine, ma non ultimo lo scopo è quello di affiancare agli aiuti del settore pubblico – spesso limitati e tardivi – quelli del settore privato, aumentando la liquidità a disposizione delle aziende per una più rapida ripresa.

Cosa copre una polizza eventi catastrofali per aziende

Una polizza eventi catastrofali offre una protezione completa per le aziende, coprendo una vasta gamma di danni causati da calamità naturali come terremoti, alluvioni, inondazioni, frane. Queste coperture sono pensate per garantire alle imprese il supporto necessario per affrontare situazioni di emergenza che potrebbero mettere a rischio la continuità delle attività.

In particolare, la polizza può includere in varie forme:

  • Danni materiali: Risarcimento per la distruzione o il danneggiamento di edifici, macchinari, attrezzature e scorte.
  • Interruzione dell’attività: Indennizzo per la perdita di reddito dovuta all’interruzione o alla limitazione delle operazioni aziendali a seguito di un evento catastrofale.
  • Costi di ripristino: Copertura delle spese necessarie per la messa in sicurezza, la rimozione dei detriti e la ricostruzione delle strutture danneggiate.

Grazie a questa polizza, le aziende possono proteggersi da ingenti perdite economiche e ripartire rapidamente dopo un disastro. È una garanzia fondamentale per chi vuole tutelare il proprio patrimonio aziendale e i propri dipendenti.

Conseguenze per chi non rispetta l’obbligo

Anche in assenza di sanzioni (per ora), non rispettare l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione contro gli eventi catastrofali può comportare conseguenze significative per le aziende.

Innanzitutto, le aziende che non dispongono di una polizza rischiano di trovarsi in una posizione critica in caso di calamità naturale. Senza un’assicurazione, infatti, potrebbero dover affrontare da sole tutte le spese di ricostruzione e ripristino delle attività, poiché potrebbero essere escluse dall’assegnazione di eventuali contributi e agevolazioni pubblici per la ripresa.

Inoltre, la mancanza di una copertura assicurativa può influire negativamente sulla reputazione dell’impresa, soprattutto nel contesto di relazioni commerciali e accordi con partner e fornitori, che per tutelare la propria catena di approvvigionamento potrebbero decidere di privilegiare interlocutori assicurati.

In sintesi, conformarsi a questo obbligo non è solo una questione di rispettare la normativa, ma rappresenta anche una scelta strategica per garantire la stabilità e il futuro dell’azienda.

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