Negli ultimi anni in Italia le condizioni medie di salute della popolazione sono migliorate, è diminuita la mortalità, è aumentata la speranza di vita e i progressi della medicina promettono ulteriori miglioramenti. Tuttavia, alla crescita delle diseguaglianze socioeconomiche, si è accompagnato un aumento delle diseguaglianze nelle condizioni di salute. In media la salute migliora, la mortalità diminuisce, ma ciò avviene soprattutto nei gruppi sociali più forti mentre, in quelli più deboli, la salute non migliora e la mortalità rimane stabile.
La salute è prevenzione
Quando parliamo di salute non ci riferiamo solo alle cure ma soprattutto alla prevenzione. La prima prevenzione inizia a tavola e continua svolgendo attività fisica.
Gli italiani fanno attenzione al cibo sano, molto meno all’esercizio fisico: questo è quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di Unisalute, realizzato da Nomisma.
Da questa indagine risulta che siamo grandi consumatori di frutta e verdura (84% della popolazione almeno una volta al giorno) e poco praticanti di attività fisiche (63% della popolazione).
Se invece pensiamo alla spesa per le cure necessarie secondo i dati dell’Ocse per ogni cittadino si spendono in media 2834 euro.
In questo dato sono compresi non solo i versamenti dello Stato ma anche i contributi obbligatori delle varie casse, le assicurazioni sanitarie e quelli che vengono chiamati “out of pocket” e cioè tutto quel denaro che esce materialmente dalle tasche degli italiani, per visite mediche ed esami diagnostici, senza passare dal Servizio sanitario nazionale.
Budget familiare e salute
Ma quant’è quindi la spesa sostenuta dallo Stato e quella che affrontano direttamente i cittadini italiani?
Ebbene, poco meno di un terzo della spesa complessiva e cioè 692 euro, è quanto i cittadini italiani pagano direttamente anche attraverso forme assicurative. Ma quello che più impressiona è che di questa cifra 76 euro sono spesi in tutele assicurative di vario genere mentre 616 vengono sostenute materialmente dalle casse familiari.
Tenendo conto della sostenibilità delle specifiche economie famigliari occorre valutare con maggior attenzione la possibilità di trasferire questo peso economico a forme di tutela assicurative.
La cultura della salute quindi si fa scegliendo bene i cibi in rapporto alle loro proprietà organolettiche, facendo un po’ più di moto, e valutando attentamente la voce di spesa “salute” nel nostro bilancio famigliare.